“Minchia di Mare” di Arturo Belluardo, la Siracusa degli anni “70 raccontata in un romanzo unico e straordinariamente affascinante.
“Minchia di mare” di Arturo Belluardo è un romanzo di un siracusano, poi emigrato appena 18enne per gli studi prima e per la vita dopo, che racconta la storia di una ragazzo, Davide Buscemi che con episodi tragicomici racconta uno spaccato della Siracusa degli anni ’70, intrecciando la sua vita non facile con il nostro territorio, che sembrava camminare mentre in Italia si correva.
Il romanzo racconta del superamento di tutte le paure di Davide Buscemi. La più grande, quella del padre, spesso assente, violento e traditore che alla fine viene, in un certo senso, perdonato. E poi una madre forte, dolce e presente anche quando sceglie di allontanarsi. La donna a cui Davide deve in parte la sua salvezza.
Il libro è scritto in un italiano sicilianizzato, comprensibile a tutti, ma che ci fa riecheggiare quelle nostre espressioni tipiche facendoci sentire subito a casa.
Siracusa è l’attrice non protagonista di questa storia, leggendo il romanzo, ognuno potrà specchiarsi in un pezzo di siracusanità. La Siracusa degli ’70, che viveva come forse un po’ tutta la Sicilia, una storia di apparente calma rispetto ai fermenti socio-politici nazionali. Leggendolo vi immergerete nei luoghi e nei ricordi del tempo, un tuffo nel passato straordinariamente affascinante. Troverete Luoghi, personaggi, aneddoti, che vi faranno subito dire,”io c’ero”, e per chi non c’era sarà un’occasione per far conoscere una Siracusa inedita e a suo modo assolutamente unica.
Minchia di mare, è il soprannome che il protagonista ha in famiglia, a causa del suo essere un po’ anomalo rispetto ai coetanei del suo tempo: «Peter Parker era il mio eroe. Quel caruso un po’ minchia di mare, pigghiato pu’ culu dai suoi compagni di scuola (un po’ come ammia, ‘nzomma). Quel caruso un po’ minchia di mare che riceve grandi poteri e grandi responsabilità dal morso di un ragno. Quel caruso un po’ minchia di mare che diventa un eroe perché ci ammazzano so ziu. Ora: io ero solo un po’ minchia di mare, non avevo grandi poteri e purtroppo mio padre non era morto. Potendo fare picca e nenti per risolvere il problema di mio padre, avevo deciso di lavorare sul versante dei poteri. Avevo dipinto con pennarelli Giotto una vecchia federa, avevo tracciato uno per uno tutti i fili e, al centro delle ragnatele, avevo ritagliato due buchi per gli occhi. La mia maschera era troppo beddra».
Il romanzo ha ottenuto in un anno tantissimi riconoscimenti della critica, oltre ad un ottimo risultato di vendite, l’ autore è una persona squisita che porta nel cuore la sua Siracusa pur vivendo fuori, ma spesso ritorna come un innamorato alla sua bella.
Un romanzo consigliatissimo, “Minchia di mare” di Arturo Belluardo edito da Elliot.
Vi consiglio anche la visione di questo video di Rai Cultura, in cui l’autore vi racconta la genesi del Romanzo e particolari interessanti.
S.BELLIO