Chi era TOMMASO GARGALLO? Ce lo racconta il Dott. Gianluca Majeli, siracusano e autore di un libro a lui dedicato.

Noi siracusani associamo il nome di Tommaso Gargallo, al liceo classico di Siracusa e al comune di Priolo, senza che la maggior parte di noi, sappia chi fosse veramente. Nella ricerca delle fonti, che ci riconducessero ad una sua biografia, mi è stato facile contattare il mio amico Dott. Gianluca Majeli, che senza dubbio è il maggior conoscitore ed  esperto su questa materia al mondo.

 

Autore del libro “La mania della letteratura di Tommaso Gargallo” VerbaVolant Edizioni, presentato nel 2017 a Priolo e a Siracusa e il prossimo 11 Aprile a Catania ore 16,30, presso la sede della Società Patria per la Sicilia Orientale, Palazzo Tezzano, Piazza Stesicoro 29.

 

 

 

 

 

Gianluca, ci fornisce una breve scheda biografica di Tommaso Gargallo, nella quale possiamo intuire, la profondità letteraria del personaggio e la grossa considerazione che esso aveva tra gli intellettuali del tempo.

Tommaso Gargallo, a cui è dedicato il liceo classico di Siracusa, è stato poeta e traduttore. Nacque a Siracusa nel 1760 all’interno di una famiglia tra le più importanti della città aretusea e cominciò fin da giovanissimo a viaggiare. A Napoli prese contatto con alcuni degli intellettuali più importanti appartenenti al filone del cosiddetto illuminismo meridionale. Nel 1791 pubblicò le Memorie Patrie per lo ristoro di Siracusa, un saggio che analizzava lo stato della sua città e con il quale proponeva alcune possibili riforme. A Roma fece ingresso in Arcadia col nome di Lirnesso Venosio. Cominciò a farsi conoscere come componitore di versi suoi ma soprattutto come traduttore di quelli del poeta latino Orazio che mai “abbandonò” per tutta la sua lunga vita. Durante il periodo napoleonico riparò con la Corte borbonica a Palermo e fu per alcuni mesi ministro della guerra. Con la Restaurazione ritornò a Napoli, ma escluso dalle cariche politiche che contano, tornò alle “sudate carte”. Fu grande amico di Ippolito Pindemonte, il poeta veronese a cui Ugo Foscolo dedicò I Sepolcri. Avversario del nascente Romanticismo che accusò di voler togliere la gloria letteraria all’Italia, fu sempre “sacerdote” dell’eredità classica e tradusse anche il poeta satirico Giovenale. Fu in contatto con tutti i più importanti letterari del tempo tra cui Vincenzo Monti, Melchiorre Cesarotti e Giacomo Leopardi che tentò di portare a Palermo per occupare la cattedra di eloquenza. Nel 1837, riparato in Toscana a causa di un’epidemia di colera che colpì Napoli, lesse presso l’Accademia della Crusca un discorso avverso il Romanticismo. Marchese di Castel Lentini, fu barone del Priolo e grazie al suo intervento sulla Corte napoletana nacque nel 1809 il primo insediamento dell’attuale comune che da lui prende il nome: Priolo Gargallo.

Per tutto l’Ottocento e fino alla prima parte del Novecento fu sempre giudicato come uno dei più importanti traduttori della sua epoca. La storiografia successiva al dopoguerra l’ha relegato ingiustamente in una posizione di marginalità nella storia letteraria.

Per chi volesse approfondire l’argomento : http://www.verbavolantedizioni.it/prodotto/la-mania-della-letteratura-di-tommaso-gargallo

S.BELLIO