Nato ai bordi di periferia, Mazzarona, case parcheggio, Bronx , le periferie dimenticate da sempre.

Per chi come me è  cresciuto al Bosco Minniti, circondato ai bordi dalla Mazzarona , dalle case parcheggio e dal Bronx,  in quel limite in cui non eri dentro ma nemmeno così fuori da quel mondo periferico cittadino, ma dall’altro lato avevi il viale  il Tisia, il viale Pitia in cui negli anni 80 si sviluppava una parte della Siracusa  così detta Bene,  per chi come me  frequentava  il figlio dell’avvocato che abitava al Largo Dicone ma giocava a pallone con il figlio del venditore di frutta ambulante abusivo, per chi come passava da Nino D’Angelo a Claudio Baglioni , pochi misteri ha lo sviluppo sociale di questa città.

Alla fine degli 70 e gli inizi degli anni 80, il popolamento di quelle zone periferiche con la realizzazione di case popolari tipo casermoni, di gente che non aveva molto, con un livello di istruzione basso, con lavori, quando c’erano umili, creò un affollamento per la maggior parte di persone veramente perbene, ma che dietro non avevano un percorso istruttivo, isolati in zone senza servizi e senza una progettualità, come messi in quarantena. Nella povertà e nell’ignoranza si sviluppa la delinquenza, non necessita un sociologo per capirlo, e se sei siciliano l’abbraccio con la mafia e la mafiosità è quasi inevitabile. Gli anni 70-80 e anche 90, hanno prodotto quelle zone in cui oggi fanno le retate antidroga, nulla è più merda della droga. Ma siamo sicuri che non siamo un po’ tutti complici di quel male periferico, come quell’alunno coi pidocchi che si isolava dalla classe, messo lontano, altrimenti ce li mischiava a tutti. In quegli anni anche la scuola era a quartieri, il ghetto nel ghetto, e per i ragazzini il modello non era Falcone ma era Riina , in cui la Polizia era il nemico e il Capuzzielo della zona era l’eroe. In quelle zone ci abitano ancora oggi così tante persone perbene, la maggior parte, che è brutto mischiare tutto, ma inevitabilmente lo si fa. Abiti alla Mazzarona, oh mio Dio. Ma quante responsabilità abbiamo tutti, tante, troppe. La droga la vengono a comprare tanti professionisti di alto borgo, la cocaina, finanziando quella malavita. Nelle campagne elettorali spuntano manifesti di candidati che alla Mazzarona o nel Bronx per andarci usano il Tom Tom. Nelle campagne elettorali si comprano i voti con le bollette pagate o le buste della spesa, o a 25 euro a voto, questa è la più grande sconfitta della società. Quante responsabilità ha quella società che si definisce perbene, che poi saccheggia in altro modo la dignità umana, vedi il “Sistema Siracusa” pensando che con la corruzione puoi comprare tutto e tutti, i colletti bianchi, che forse mi fanno ancora più schifo di chi vende morte, ma che agli occhi di alcuni cittadini  sono delinquenti ma…, io direi sono delinquenti punto. Tutto questo non vuole o non deve giustificare quei trafficanti di morte che devono essere eliminati, senza se e senza ma, ma se dietro non si crea un sistema di sviluppo culturale e territoriale, se si pensa che quell’alunno coi pidocchi deve stare all’angolo altrimenti ce li mischia, nei puoi arrestare 100 ne spunteranno 101. Una rivoluzione culturale, che non si crea con un murales, pur bellissimo, ma investendo risorse, in cultura, in sport, in speranza.

Un articolo, neanche questo potrà mai cambiar la vita, ma spero che possa essere un momento di riflessione per tutti.

S.Bellio