Tutti noi siracusani colpevoli della sua prossima morte.
Dottore come sta? Si riprenderà? , queste furono le prime parole che rivolsi al medico che usciva dalla sala operatoria, lui mi guardò e mi chiese io chi fossi, gli risposi : “sono un suo coinquilino, uno di quelli che gli vuole bene” , lui con fare affettuoso ma anche severo mi pose la mano sulla spalla e mi invitò a sedermi, quel gesto mi creò preoccupazione e non preannunciava niente di buono.
Iniziò così: “Caro coinquilino, vede le dovrei dire che non c’è più niente da fare, le dovrei consigliare di espiantare tutto e donarlo altrove, le dovrei dire è finita ma esiste sempre la preghiera ed io la invito ad affidarsi a quella”. Cominciai a tremare, lo guardai negli occhi e gli dissi: “ma come può essere, stava così bene fino a poco tempo fa, venivano sempre ospiti a trovarla a dire quanto era bella, a decantarne ogni angolo visibile, a farle foto, a mangiare, ci dormivano pure, ma come può essere? ”
Il medico continuò: “Vede caro, il male non si vede, è nascosto, almeno negli ultimo 40 anni di bagordi, di mangia-mangia fatto male, di eccessi senza controllo, se non hai una progettazione su te stessa prima o poi crolli. Chi doveva guidarla, faceva finta di fare il suo bene, alla fine pensava al proprio di bene. Povera ragazza, figlia di cotanti avi, un albero genealogico pazzesco, e ora vederla ridotta così in quel letto, con quel respiratore a tenerla in vita mi si spezza il cuore, dovrei staccare la spina ma non ci riesco.”
Una lacrima scese dai miei occhi nell’ascoltare quelle parole e singhiozzando sussurrai: “Dottore ma sta soffrendo?” , lui fece un lungo respiro e aggiunse: “certo che soffre è confusa ma vigile, perde spesso lucidità ma poi la ritrova e quando la ritrova capisce che sta per finire”.
La rabbia dentro mi bruciava e con rabbia chiesi: “Dottore ma chi o cosa le ha dato il colpo di grazia?”
“Caro, credo che nulla sia peggiore dell’indifferenza e dell’opportunismo, questo credo che l’abbia definitivamente massacrata. A volte voi coinquilini siete spietati, lamentosi, ma i primi carnefici. L’avete imbruttita, sporcata, insultata, a volte anche umiliata per poi tornare a lamentarvi. Certo è stata nel tempo guidata e consigliata male, nell’ultimo periodo addirittura lasciata al suo destino, nelle mani di chi non gliene faceva fare una giusta, ma siete stati voi coinquilini a non proteggerla, era vostro compito farlo. La malattia le ha preso tutti gli organi vitali ed ora è arrivata alla testa, l’hanno curata con App, con medici ciarlatani, con medicine che non servivano a nulla, e invece di curarla le toglievano gli ultimi respiri e voi a guardare al massimo a lamentarvi nei social”.
Come dargli torto pensai, l’abbiamo lasciata sola e con voce supplichevole gli chiesi : “Posso entrare a salutarla un minuto?” , e lui con fare paterno mi rispose: “Si ma non la stanchi molto è parecchio affaticata, le parli di Santa Lucia, le parli di storia, di arte, le parli di mare e di sole, quando qualcuno lo fa sorride e sta un po’ meglio.”
“Grazie Dottore, ed un’ultima cosa, lei crede ai miracoli?”
Lui mi fissò qualche secondo e poi rispose: “a volte succedono e Siracusa è così bella che nessun Dio permetterà di farla morire”.
Un coinquilino