La nostra idea di trasformare il Circuito di Siracusa nel più grande spazio all’aperto per eventi pubblici e concerti in Sicilia e forse anche in Italia.
Il circuito di Siracusa fu attivo negli anni 50 e 60. L’impianto venne utilizzato per ospitare la Formula uno non valida pero per il Campionato del Mondo, ma si correva anche la Coppa d’Oro e la tre ore notturna, oltre la formula due.
Negli anni 70 il circuito cade in disuso e in totale abbandono, quando preso da un improvvisa febbre da Motori l’ex Presidente della Provincia Bruno Marziano cercò di farlo rivivere, spendendo un’infinità di denaro pubblico. Il circuito in verità sotto la sua legislatura venne pure inaugurato, ma in realtà si svolsero poche gare a livello regionale e poco più, fino all’ inevitabile chiusura. Anche l’ultimo Presidente della Provincia Nicola Bono, rimise dei soldi per recuperarne lo stato di abbandono in cui decadde nuovamente, tutti soldi presi e buttati nel nulla. Si parla di oltre 12 milioni di euro in totale, senza nessuno risultato. I NOSTRI SOLDI.
L’inutilità di spendere denaro pubblico su questo tipo di strutture è ormai cosa consolidata in tutto il mondo.
Voglio segnalare l’articolo di SiracusaNews del 2014, in cui Massimo Cataldi, commissario tecnico nazionale Aci-Csai, organismo nazionale deputato all’ amministrazione dello sport automobilistico, dichiarava: “Si pensi al benessere della collettività invece che a coltivare utopie“, vi consiglio di leggere tutto l’articolo http://www.siracusanews.it/siracusa-il-circuito-e-unutopia-non-serve-e-si-dirottino-i-soldi-per-fare-altro-cosi-cataldi-ct-aci-csai/
Quando i costi di gestione di una struttura come questa sono elevatissimi contro un rientro pari quasi a zero, perché non esiste richiesta di fruizione della stessa da parte di quasi nessuno, è chiaro che la struttura è destinata a morire, per cui o muore o la si trasforma in qualcos’ altro.
Anche questo bene, era stato messo dal commissario provinciale Giovanni Arnone nel 2016 in vendita dalla ex Provincia, ma come per il Verga non sono riusciti a venderlo, per fortuna sono incapaci anche per le cattive iniziative. Il motivo primario per non essere riusciti a venderlo è perché non lo voleva nessuno, non era un affare appetibile per nessuno. Attualmente crediamo che sia ancora tra i beni della ex Provincia potenzialmente in vendita.
E ALLORA COSA FARCI?
Non voglio puntare il dito sullo spreco di denaro pubblico, c’è poco da commentare da quel punto di vista, ma il vero fatto grave è l’ aver buttato tutto quel denaro pubblico per una cosa oggi totalmente inutile. Oltre 5 km di circuito, abbandonati al nulla. Uno spazio infinito. In una zona decentrata della città, non abitata e teoricamente non abitabile. Il posto dove naturalmente potrebbe nascere il più grande spazio aperto per eventi pubblici e concerti dal vivo, e la cosa straordinaria che è quasi pronto all’uso, chiaramente va rivisto il tutto, va riprogrammato, riprogettato e ripensato in questa nuova chiave. Una struttura unica nel suo genere, che faccia diventare la nostra città un punto di riferimento per i grandi eventi anche mondiali, dove tutto intorno potrebbe nascere un polo commerciale con pub, ristoranti e negozi che decongestioni l’isola di Ortigia dai flussi “caciarosi” ed ormai incontrollati delle ore notturne, un luogo che potrebbe anche diventare un punto di riferimento della movida siracusana.
Come fare questa trasformazione lo decida chi ci governa, diventi un bene di tutti. La ex provincia, o forse a breve di nuovo Provincia, lo faccia rivivere in questa nuova veste o lo ceda al comune di Siracusa, si trovino fondi europei per la cultura, lo si gestisca in partenariato con società private, ma si trasformi in questo contenitore per eventi all’aperto per farlo diventare il fiore all’occhiello della nostra città.
Tutto sembra molto complicato, soprattutto se stiamo a guardare, poi basta fare il primo passo ed essere visionari e con il coraggio giusto si arriva ovunque.
A. Valenti