Ormai siamo rassegnati a tutto e il “TANTO NON CI CAMPO” sta diventando un pensiero comune.

Oggi al consiglio comunale di Siracusa si è parlato del NUOVO OSPEDALE. Mi complimento con tutto il consiglio che in un argomento così delicato che vede l’interesse di un’intera collettività è riuscito a trovare una sintesi votando all’unanimità una delibera con la quale si chiede alla Regione siciliana di finanziare la costruzione di un nuovo ospedale di SECONDO livello. Chiariamo che con il termine Secondo Livello si intende un ospedale di prima fascia, di livello massimo, essendo invece classificato di Primo Livello quello di seconda fascia più vicino ad un presidio di primo intervento. La Regione siciliana infatti nel suo intento attuale sembrerebbe disposta a finanziare l’ospedale siracusano ma facendolo rientrare in un ospedale di Primo Livello. Il consiglio con questa delibera vuole per cui forzare la mano contro la Regione siciliana cercando di farle cambiare strada. Si è pure previsto durante la seduta che una delegazione o l’intero consiglio si rechi a Palermo per perorare questa causa. Fin qui tutti bravi e cosa dire, speriamo che vada tutto bene.

Ma nel frattempo cosa fa l’ASP di Siracusa? Nomina un tecnico per verificare se la zona in cui è progettata la nascita del nuovo ospedale (zona Pizzuta) abbia attualmente ancora le caratteristiche di spazi e di viabilità capaci di ospitarlo. Ma pensandolo, dato l’indirizzo regionale, come un ospedale di primo livello?   Questa è una domanda lecita ma che non sembra avere risposta.

Per cui se fosse così, ammesso che il perito e l’Asp decidano di realizzare l’ospedale in quella zona, questo sarebbe molto probabilmente di Primo Livello, se invece l’ASP decidesse che quel luogo (la Pizzuta) non fosse idoneo, a prescindere di un presidio di primo o di secondo livello, si dovrebbe provvedere a trovarne uno idoneo e qui la faccenda diventerebbe una montagna enorme.  Individuazione dell’area, cambio di destinazione d’uso, espropri vari e passerebbero almeno una decina di anni.

Il tutto sembra ingarbugliarsi, e non siamo certi che tutto sia casuale. Ne vedremo delle belle anche se per noi siracusani sarebbe meglio dire delle brutte ma sembra che ormai ci stiamo facendo il callo.

 

S.Bellio