Consiglio Comunale di Siracusa, 18 Punti all’ordine del giorno? Fino a Natale siamo a posto.
Mercoledì 14 Novembre si riunisce il consiglio comunale di Siracusa alle ore 10 , per trattare 18 punti all’ordine del giorno, che non vi elenco perché sarebbero più lunghi dell’articolo, ma vi metto la foto della convocazione.
18 Punti all’ordine del giorno? Non entrando in merito sui punti che per carità tutti meritevoli di trattazione soprattutto in attesa che arrivi in consiglio il bilancio, di qualcosa si dovrà pur parlare, ma non vi sembrano cari consiglieri un po’ troppi?
Esulo da ogni responsabilità il Presidente Moena Scala, la quale non può esimersi di inserire le richieste dei consiglieri in forma di mozione, indirizzo o interpellanza, e non può esimersi di aggiungere i residui temi dello scorso consiglio non trattati, ma la mia domanda credo sia lecita, ma è normale tutto ciò?
Lo scorso consiglio su 6 punti ne trattarono credo non più di due, ed è questa la media esatta di trattazioni in consiglio comunale, per cui almeno ci vorranno 9 giorni per trattare tutto che riflesso in settimane diventano almeno 5-6, senza contare che a questi punti dell’ordine del giorno se ne potranno di volta in volta aggiungere altri, per cui fino a Natale siamo a posto.
Devo però sottolineare che la logica di una convocazione per la discussione di un ordine del giorno, sarebbe quello di essere trattato in un’unica seduta, per cui se cosi fosse per 36-48 ore i consiglieri dovrebbero restare chiusi in aula, ed io con loro, fin quando gli odori nauseabondi dei nostri corpi prenderebbero il sopravvento. Ma la vedo difficile che un ordine del giorno di 18 punti si dissolva con un solo gettone di presenza.
Chiaramente il 14 mattina io sarò presente e verificherò in quanto tempo ci libereremo di questi importanti punti dell’ordine del giorno, ricordando che a breve (per dire) arriverà in consiglio anche il bilancio e secondo me ancora si tratteranno alcuni di questi punti dell’ordine del giorno.
18 punti, quando l’ho letto mi sono messo a ridere senza riuscire a fermarmi, ma dopo un po’ mi sono detto ma che m* ridi. In effetti non c’era nulla da ridere.
S.BELLIO