“U CIARAULU”. Un viaggio tra religione, storia, leggenda e credenze popolari ma anche un po’ di verità.

Sua maestà U CIRAULU

In Sicilia i CIARAULI sono coloro che sono nati il  25 Gennaio, giorno in cui la chiesa festeggia la “Conversione di San Paolo“, oppure il 29 GIUGNO la data in cui si festeggia appunto San Paolo.

I CIARAULI hanno la capacità  di guarire dai morsi di vipere e insetti velenosi, e praticano incantesimi o scongiuri (la ciarmata).

Dei Ciarauli ne parla anche l’antropologo siciliano Giuseppe Pitrè.

Di San Paolo protettore contro il morso dei serpenti e dei rettili in generale se ne parla anche dall’episodio descritto negli “Atti degli Apostoli” cap. 28 versetti 1-6, quando una vipera morse in una mano  Paolo, durante il suo soggiorno a Malta. Quel morso fu totalmente innocuo al Santo e da qui la credenza che il Santo guarisse dal morso delle vipere.

Il Pitrè spiega che i  ciaràuli nell’antichità facevano i maghi e guaritori e tra di loro c’era sempre qualcuno che metteva in mostra la propria potenza di “ciaraulismo”, riuscendo ad ammaliare con lo sguardo i serpenti rendendoli docili e innocui, in modo tale da prenderli in mano e portarli con sé, cosa che durante la festa di San Paolo a Palazzolo Acreide era un’abitudine e una tradizione immancabile. 

Il ciaràulo, che può essere donna o uomo, nasce con un’escrescenza chiamata dai siciliani “tarantula sutta la linguedda” che dà potere alla loro saliva di guarire qualsiasi morsicatura o puntura di animali e molti con la loro saliva guarivano anche il fuoco di Sant’Antonio. Il tutto aveva un rituale ben preciso in tre incontri , la salivazione e il ripetere di parole che venivano tramandate la notte di Natale da ciaraulu a ciaraulu. Il tutto terminava con il segno della croce.

A Palazzolo Acreide questa credenza è ancora viva tra la popolazione, e molti  ricorrono ancora all’intervento del ciaraulu, che sono sempre meno, ma esistono ancora.

Chi ha parenti in quelle zone, tutti portano in ricordo episodi che hanno riguardato qualcuno e sono riconducibili ad un ciraulu del passato. Nei tempi in cui il cortisone non esisteva, la sputazzata del cirauli, nei casi di morsi di animali o improvvise infezioni cutanee era  l’unica soluzione, e spesso funzionava, rimane il dubbio  se quella ferita fosse guarita a prescindere….Ma non lo sapremo mai.

Più veritiera è invece la capacità di questi soggetti  di ammaliare e governare i serpenti, questa pare che sia documentata in più aspetti, ed è viva sia nei ricordi che anche in rare fotografie e spesso i ciarauli odierni ne danno prova.

Crederci o non crederci poco importa, importa soltanto che anche questa è la nostra Sicilia e noi veniamo anche da lì.

A. Valenti