Sabato 12 Settembre, Il Collettivo Lights On ha acceso la città di Siracusa, con ALT – Arte Libera Tutti, evento itinerante con cinque tappe, tutte svolte nella giornata
La città ha voglia di eventi, ha voglia di luce, ha voglia di rinascita culturale. Per questo ci piace sottolineare il successo ottenuto da questa iniziativa che si è svolta in città sabato scorso, 12 Settembre, in varie zone cittadine. L’evento totalmente autofinanziato è stato un raggio di sole in una stagione buia sia per la città che per gli artisti, soprattutto quelli siracusani. Ci racconta la giornata una delle organizzatrici dell’evento, Erika Barresi.
Il Collettivo Lights On accende la città con ALT – Arte Libera Tutti, evento itinerante con cinque tappe, tutte svolte nella giornata di Sabato 12 Settembre.
Dalle ore 10 alle ore 23 la città di Siracusa ha vissuto la visione dei lavoratori e delle lavoratrici di arte, cultura e spettacolo del Collettivo Lights On, promotore e organizzatore di questo evento autofinanziato e realizzato con la collaborazione delle associazioni del territorio: insieme per una Casa dell’Arte e della Cultura. Lo scopo della iniziativa era quello di donare alla città la nostra visione, immaginare i luoghi sotto la luce di una cultura che accenda la curiosità, la ricerca, la contaminazione. Un luogo dal quale partire garantisce alla cittadinanza l’occasione di conoscere e riconoscere cosa sia una vita culturale attiva, quanto questa crei opportunità continue, quotidiane, 365 giorni l’anno, per ogni abitante come per i turisti; una programmazione non occasionale, opportunistica e sensazionale ma profonda, capillare, ramificata, condivisa. “La cultura accende” è il nostro motto perché per noi la Cultura è Ossigeno, e noi viviamo in una città che non è solo passato ma anche patrimonio vivente e pulsante, fatto da chi con la propria creatività e professionalità ha voglia di collaborare al cambiamento, il lavoro, anche nel settore che rappresentiamo, è un diritto non un ricatto. L’adesione delle associazioni che si vedono in locandina non è soltanto simbolica ma attiva, ognuna di queste ha aderito e garantito la riuscita di questo evento e vuole partecipare a questo cambiamento necessario per contrastare l’impoverimento sociale e civile attraverso un intervento culturale mirato e concreto sul territorio che sia condiviso. A partire dalle ore 10, ospiti di Rifiuti Zero – Siracusa, all’interno del Vivaio Comunale le parole in musica, le note in rima di Giancarlo Latina e Alessandro Faro hanno risvegliato la ricerca di una vibrazione dal lockdown alla natura; a seguire i confini linguistici vengono valicati dalla potente presenza di Candelaria Sesin che porta a Siracusa un estratto dal “Naufragio” di Fernanda Garcia Lao, argentine entrambe. Alle 12 è stata restituita alla città l’Ex-Falegrameria comunale, alle pendici della Balza Akradina, ed è un nostos quello tratto dallo Zibaldone Siracusano di Liddo Schiavo interpretato con la consueta passione e ironia da Francesco Di Lorenzo che collabora per la prima volta con Maria Paola Scirpo, voce e chitarra che scava nel sarcasmo della canzone popolare siracusana. Alle 16 Piazza Santa Lucia è una esplosione fra arti visive, danza e arte di strada. La piazza delle arti e delle culture esplode con l’entusiasmo di tutte le associazioni aderenti che mettono in campo dei piccoli laboratori tematici per dimostrare en plein air cosa può essere quella che abbiamo chiamato una cultura quotidiana, un contatto giornaliero e condiviso. Artisti come Side (Roberto Negrini writer), Giusirames (pittore) , Francesco De Benedictis (mago), Chia Filincieri (disegnatrice) hanno dato vita alle loro opere durante lo svolgimento della tappa numero tre. Mentre Stonewall GLBT educava alle differenze, Astrea faceva viaggiare sul suo trenino solidale i bambini, oppure mentre il pubblico poteva assistere agli allenamenti delle allieve e degli allievi della Syrako Rugby, i racconti delle attività di AIPD-Siracusa, REA, UDS-Siracusa e Archimedes. Poi la piazza diventa sala da ballo con la giovanissima ballerina di danza sportiva Gaia Fiorillo nel suo assolo, e poi coinvolgendo gli spettatori e le spettatrici in un ballo di gruppo; per lasciare alle eleganti figure del tango raccontato dai passi del maestro Cristian Petricca e della maestra Roberta Giddio; così mentre gli artisti completano le loro opere si lascia la piazza con i sorrisi poetici dei dispetti clowneschi e le bolle di sapone dei Tres’hJolie (Cinzia di Rosolini e Sefran). Alle 18 il pubblico segue la carovana di ALT fino alla piazza dei Mergulensi dove Tilde Scarpa li attende con la sua scenografia/coro composta dai figuranti del Corteo Barocco Syracusae, va in scena un estratto da BaRock di Erika Barresi conducendo il pubblico nella sorprendente capacità innovativa di alcune fra le più singolari figure femminili della storia : Veronica Franco, Isabella d’Este e Moderata Fonte. Prima di lasciare la piazza Ramzi Harrabi dirige i ragazzi del suo Intercultural Studies Center in un flash mob sull’arrivo e sulla opportunità che ogni essere umano è per l’altro. Alle 20 la tappa conclusiva è ai Villini, il Foro Siracusano, la Agorà. Si riaccendono le luci con la musica qui. Prima l’emozionante apertura di tutti artist*, studenti e studentesse concertati da REA – Rete Empowerment Attiva per ricordare alcune delle donne che hanno anche contribuito alla storia del nostro paese, per ricordare che pluralità, equità sociale e culturale sono diritti di tutte e tutti. Poi le esibizioni dei giovanissimi/e dell’Unione degli Studenti ed in ordine : I Pazzi del Riformatorio, Pietro Romano, Maria Paola Scirpo, Gianluca Cocco, Oreste Muratori, Ramzi Harrabi Ensemble con special guest la soprano Maria Grazia Tringale. In chiusura i ringraziamenti sono stati necessari anche a chi ha curato logistica, direzione tecnica e artistica, come anche il service che ha sostenuto l’iniziativa Medea Service, con il supporto degli strumenti di Arsonica.
Il Collettivo Lights On vuole collaborare affinché venga approvato un regolamento dei Beni Comuni sul quale è stata avviata una riflessione ed un confronto con l’assessora Rita Gentile
A. Valenti