Il CGA decida il 28 Maggio. Siracusa non merita di restare sospesa a vita.
L’udienza del Cga sulle elezioni amministrative di Siracusa è fissata il 28 Maggio. Dall’ 8 Aprile a causa dall’emergenza Coronavirus fu questa la data scelta per il rinvio. Il sindaco governa la città in virtù di un ricorso al CGA e di una sospensiva del CGA alla sentenza del TAR di Dicembre 2019 che aveva sancito l’annullamento della proclamazione di sindaco e consiglio comunale e la ripetizione delle votazioni in nove sezioni, le numero 14, 20, 46, 61, 75, 95, 99, 116 e 123 oltre alla nomina di un commissario.
La sospensiva (che ha permesso al sindaco di non essere sostituito dal commissario fino a sentenza definitiva), in questi casi, il CGA la concede solitamente quando si presuppone un giudizio abbastanza rapido, è chiaro che nella fattispecie non potevano prevedere il caos Coronavirus, ma nello stesso tempo non possono mantenere una situazione pendente di questo tipo all’infinito.
Decida il CGA. Decida a prescindere della situazione Coronavirus e senza farsi condizionare dalla situazione Coronavirus, qualsiasi decisione, l’importante che sia decisiva e finale e metta un punto a questa situazione.
Nel rispetto di Francesco Italia che viene additato come sindaco abusivo, nel rispetto del contendente Reale che chiede che venga rispettata una sentenza del Tar, nel rispetto di una popolazione di 120 mila cittadini che vuole sapere se sono state rispettate le regole.
A noi la sentenza del Tar non piaceva. Ci è sembrata una sentenza salomonica che scontentava tutti ma nello stesso tempo non faceva festeggiare nessuno, anche se rimetteva il match in totale vantaggio di Reale. Saremmo stati più contenti di una sentenza che annullasse tutto o che confermasse tutto. Ma non siamo giuristi e alla giustizia ci dobbiamo affidare anche se a volte con un legittimo stupore.
Ora basta però, non esistono scuse, il CGA deve esprimersi. Qualsiasi decisione ma deve esprimersi.
Ricordiamo anche la divertente curiosità, se il CGA confermasse la sentenza del TAR risusciterebbe il consiglio comunale.
S. Bellio