Siracusa BUONI SPESA, vi chiariamo la situazione attuale e dei prossimi mesi. Il Comune pian pianino fa il suo, Musumeci Vergognoso.
Ieri sento al telefono l’assessore ai servizi sociali Alessandra Furnari. Ero curioso di sapere come era la situazione dei buoni spesa e del sostegno alla famiglie in difficoltà post Covid19. La Furnari è gentile come sempre e mi delucida su alcune importanti situazioni. Inoltre spulcio alcune notizie in giro ed arrivo a crearmi una visione completa della situazione.
Cerchiamo di fare chiarezza sui cosiddetti buoni spesa per le famiglie siracusane in difficoltà, tra i fondi messi a disposizione dallo Stato e quelli Regionali.
Fondi Nazionali
Lo Stato invia circa 900 mila euro al Comune di Siracusa da spendere per le esigenze alimentari delle famiglie in difficoltà a causa della crisi funzionale all’esigenza sanitaria del Coronavirus. I soldi sono veramente pochi ma almeno in questo caso, lo Stato è di parola ed invia realmente i fondi ai comuni e anche celermente, trovando una formula molto semplice e poco burocratica per poterli utilizzare. Il Comune di Siracusa, con la supervisione dell’assessore Furnari, scorpora da questa cifra 100 mila euro che utilizzerà per esigenze come il gas e probabilmente altre utenze. Restano circa 800 mila euro. Le domande ricevuta dal comune sono circa 4500. A tutti gli aventi diritto, sono stati consegnati buoni spesa di circa 100 euro (entro questa settimana si spera che si concluderà questo primo giro). Subito dopo si procederà al saldo fino ad esaurimento del fondo, quasi sicuramente con una card di spesa, partendo dai nuclei famigliari più numerosi. Probabilmente ai nuclei singoli non sarà assegnata altra cifra, a rischio anche i bi-famigliari (cioè quelli composti da due persone). Questa cosa, consiglierei all’amministrazione di attenzionarla bene, spesso non è il numero che crea la necessità ma lo stato reale della situazione, la mancanza di altre entrate e le esigenze generali. Ma nel complesso diciamo che fino adesso questa parte sta procedendo lentamente ma in maniere lineare e regolare e con una buona attenzione da parte dell’assessorato.
Fondi Regionali
Qui la supercazzola di Musumeci è stata enorme. Con una dichiarazione pubblica si allarga la bocca che riempirà i comuni siciliani di soldi per le famiglie in difficoltà . In realtà per fare questo deve utilizzare dei fondi europei, per Siracusa ci sarebbero disponibili circa 2 milioni di euro. Ma la minchiata è dietro l’angolo. Questo denaro non è utilizzabile subito, per cui dichiara che intanto ne invierà il 30%, per noi circa 700 mila euro, meglio di niente direte, invece attualmente è niente. I soldi non sono arrivati e la cosa drammatica che quando arriveranno non si capisce l’iter burocratico che ci vorrà per poterli consegnare alla popolazione, inoltre non si potranno utilizzare le domande dei fondi nazionali ma se ne dovranno fare delle nuove, sembrerebbe che sia la parte della richiesta che quella dell’erogazione siano piene di burocrazia e lungaggini tecniche insopportabili e molto probabilmente in questo periodo improponibili. Per cui allo stato attuale non si sanno i tempi in cui questi soldi saranno disponibili. Se facessero le cose proporzionalmente a quanto si allargano la bocca vivremmo nell’oro. Vergogna estrema. Musumeci bocciatissimo !!!
Questo è il quadro generale della situazione.
Speriamo che tutto si risolva al più presto e l’emergenza miracolosamente scompaia perché se i cittadini devono sperare negli aiuti pubblici saranno condannati alla fame. Non puntiamo il dito verso l’amministrazione comunale che su questa vicenda sta spendendo i soldi che gli hanno dato o che spera gli daranno, ma pensare di risolvere il problema di questi 2-3 mesi, con 100 o 300 euro di buoni spesa una tantum, mi sembra una gran presa per il culo. La spesa ha un gran difetto, quella che viene mangiata e consumata e deve essere sostituita con una nuova spesa periodicamente, ma magari chi ci governa ha la spesa che gli si autoricrea nel frigorifero. I politici non si sono ridotti di un euro i loro stipendi, figuriamoci se possono capire.
S. Bellio