La scrittrice Alessandra Hropich, ci prescrive la ricetta della felicità nei giorni del Coronavirus.
La scrittrice romana Alessandra Hropich, nel 2016 scrisse il libro “La felicità? Ve la do io!” . Il libro è una raccolta di storie vere di persone felici ed infelici. Un libro con molti consigli su come comportarsi quando qualcosa non va nella vita. La felicità viene attirata dall’ottimismo, chi non crede di poter essere felice, in realtà, respinge ogni possibilità. Una bella lettura consigliata https://www.youcanprint.it/fiction-generale/la-felicit-ve-la-do-io-9788893320665.html
Le abbiamo chiesto di interpretare la felicità e la ricerca della felicità in questo strano periodo di pandemia mondiale, e lei gentilmente ci ha risposto così:
La felicità come cura! Il periodo difficile e di restrizione che stiamo vivendo non deve portarci a pensare solo a ciò che ci viene negato, come la libera circolazione ma anche a ciò che possiamo invece fare. In un mondo che ci vuole tutti di corsa, frenetici e, diciamolo pure, svogliati, non è poi così male avere del tempo a disposizione per riflettere, per curare la nostra anima, per riprenderci la calma che i tempi moderni ci vuole togliere. Perciò, via il take away, via i pranzi e cene fuori casa, abbiamo l’ opportunità di sperimentare la nostra creatività, ciò che sappiamo fare noi. Del resto come facevano i nostri nonni e genitori? Loro riuscivano a fare tante cose e noi? Dovremmo anzi abbandonare il tipico atteggiamento moderno secondo il quale tutto deve essere già pronto, a discapito della nostra creatività. Ma non solo in cucina, dovremmo metterci alla prova in molte cose. Questa parentesi di restrizione dovrebbe farci tirar fuori la gioia di vivere che abbiamo dentro tutti, la voglia di costruire ogni giorno un pezzo della nostra vita. Non é una cena con gli amici che ci rende felici, questi sono momenti di svago e non è nemmeno una passeggiata al mare che ci rende persone soddisfatte, tutto serve per distrarsi ma solo se ci si sveglia desiderosi di creare in modo positivo un nuovo giorno, allora stiamo facendo largo alla felicità. Quindi, la felicità parte da noi ed é l’ unica vera medicina o cura per la nostra anima fin troppo trascurata nei giorni normali, curiamola ora che abbiamo il silenzio delle strade, la quiete, poca gente da incontrare, molte occasioni per riflettere e fare pulizia nelle nostre menti. Tutto ciò deve accadere elimininando i pensieri negativi di chi dice: “È una grande catastrofe.. mi ammalerò anch’ io.. perderò il lavoro.. non posso tollerare di stare ancora chiuso per molto..” Sono solo alcuni dei pensieri che le nostre menti ci stanno mandando continuamente in prima visione; sta capitando un pò a tutti, è quello che fanno le nostre menti, individuare possibili pericoli. Ma cosa ne facciamo di questi pensieri? A volte cerchiamo di distrarci, dicendoci che non bisogna pensarci, altre volte proviamo a sostituirli con pensieri positivi, tipo: “andrà tutto bene”, altre ancora provando a fermarli cercando ulteriori prove o spiegazioni. Ma quale sarà l’esito? Andranno via? Torneranno? Già! Forse avrete sperimentato che, a volte, ritornano più forti di prima, ne rimaniamo più imbambolati, alimentandoli ancora di più. Spesso volerli scacciare (anche questo desiderio è normale e umano) in qualche modo gli darà ancora più potere. Come possiamo, allora, trattare queste registrazioni catastrofiche? Forse lo state già facendo un pò distaccando (non eliminando) gli “occhiali” catastrofici che state indossando, vedendo questi pensieri e non attraverso loro. In questo periodo possiamo finalmente vivere tempi interessanti. Nel libro: “La felicità? Ve la do io!’ Affronto tante situazioni di felicità vera o solo sbandierata, tanti sono i consigli per tutti, perché noi nasciamo con la predisposizione ad essere felici ma poi ci creiamo problemi che ci fanno dimenticare quanto invece possiamo fare per stare bene, a volte, basta una frase, un pensiero, un imput per dare nuova linfa a chi si é perso nei meandri dei brutti pensieri. Questo é indubbiamente un momento difficile per tutti ma la felicità non viene intaccata, vengono rimandati gli impegni, purtroppo alcuni perderanno occasioni importanti di lavoro, questi sono fatti pesanti é vero. Ma la nostra interiorità non viene intaccata, i nostri ideali, sogni, desideri, ricordiamocelo, sono come le nuvole: tornano. Provate inoltre a: Appuntarvi i pensieri di questo periodo, scrivendoli. Dargli un nome (es.pensiero covid19 catastrofe). Lasciate che stiano lì, e noterete che vanno e vengono (come tutti i pensieri). Consideratela come una normale funzione della mente (si è evoluta per trovare rischi). Guardatevi attorno (c’è tutto un mondo attorno, anche se al momento ristretto della vostra casa). Connettetevi con la persona che volete davvero essere (es. essere solidale, cooperativo con le persone, protettivo verso voi stessi). Programmate le giornate in funzione della persona che volete essere.. Tra stimolo e risposta c’è uno spazio. Quello spazio è il nostro potere di scegliere la nostra risposta. Nella nostra risposta sta la nostra crescita e la nostra libertà. Nei momenti difficili possiamo fare spazio tra ciò che sta accadendo, dentro e fuori, e scegliere come comportarsi, per essere la persona che decidiamo di essere! La felicità é il momento dello scatto e della scelta, il tempo di prendere una posizione e di fare, di costruire. Il periodo che ci costringe a casa che ci serva per svecchiare, costruire, rivedere ciò che non va. I tempi difficili possono essere interessanti, possiamo uscirne più capaci di vivere con serenità e creatività la nostra vita, ecco dunque che la felicità è la nostra cura migliore per ogni momento! Alessandra Hropich
Proviamo a seguire questi consigli, alla fine provare ad essere felici è già un modo per distrarsi dall’infelicità.
A. Valenti