Alla faccia del Coronavirus, a Siracusa, esodo clandestino di molti verso le seconde case a mare per Pasqua e per Pasquetta.
Certo che per “spittizza” a noi siracusani non ci batte nessuno. Ci arrivano tantissime segnalazioni dai residenti di molte zone balneari di Siracusa che ci dicono che in questi giorni si stanno popolando di persone che all’avvicinarsi della Pasqua e della Pasquetta hanno pensato bene di sgattaiolare dalle loro case per trasferirsi temporaneamente nelle loro ville al mare. Fontane Bianche, Arenella, Fanusa, Isola, Plemmirio, Ognina, sembrano prendere una nuova vita in questo periodo, il fenomeno a questo punto sembra che possa intensificarsi ancora di più nei prossimi giorni. I furbetti delle seconde case, per non dare nell’occhio nascondono anche le loro automobili dentro la proprietà, cercando di mimetizzarsi e non farsi notare. Come siano arrivati a trasferirsi intere famiglie? Qualcuno con la scusa del mangiare al cane, qualcuno con la scusa della residenza fittizia di un componete della famiglia si è trascinato tutti oppure avventurandosi in percorsi strani come ladri per evitare i controlli, immagino le autocertificazioni con scritto: ” nun possu arrustiri pi pasquetta no baccuni”.
Un consiglio alle forze dell’ordine ed ai nostri vigili urbani, intensificate i controlli in tutti i varchi e magari fatevi una passeggiatina la sera e vi accorgerete che dove prima vi era il buio oggi le villette sono miracolosamente illuminate. Per esempio fatevi un giro in famosi residence VIP a Fontane Bianche guardate come è facile individuarli.
Per fortuna non tutti i siracusani che hanno le villette a mare lo hanno fatto, ma pare che il fenomeno sia elevato.
Ricordiamo che il DIVIETO di gite fuori porta, di spostamento nelle cosiddette seconde case e verso luoghi di villeggiatura é stato SPECIFICATO INOLTRE NELL’ULTIMA ORDINANZA del Presidente della Regione MUSUMECI , in vista proprio della Pasqua e della Pasquetta.
“Futti futti che Dio perdona a tutti” , forse Dio vi perdona , ma noi un po’ meno, per una questione di rispetto delle regole, di uguaglianza, di onestà intellettuale, di solidarietà e non per ultima di sanità pubblica. Ognuno faccia il suo ed è inutile che puntiamo il dito contro chi gestisce l’ASP o contro i politici se poi noi nel nostro piccolo facciamo il ca**o che vogliamo.
S. Bellio