SCANDALOSAMENTE il comune di Siracusa invia un fiume di Cartelle Pazze nel silenzio di tutti.

Caos cartelle pazze in tutta la città di Siracusa. Diecimila o forse quindicimila tra cartelle ed avvisi bonari di accertamento, le prime in moltissimi casi con errori anche madornali ed i secondi quasi del tutto incomprensibili.

Se sia partito o no il sistema “semplifisco” con cui il comune di Siracusa doveva attingere informazioni sull’aggregazione di 60 banche dati, non si capisce , anche perché se così fosse non si spiegherebbero così tanti errori. Per cui ci viene il sospetto che questo sistema tanto pubblicizzato, in cui il comune di Siracusa doveva essere capofila non esiste o se esiste funziona malissimo.

Cerchiamo di fare chiarezza, partendo da una delle cose più gravi.

Sembrerebbe che l’ufficio tributi di Siracusa, con a capo il Dottor  Rosario Pisana e con la complicità del Sindaco Francesco Italia che è anche assessore di questa rubrica, per quanto riguarda la Tasi e la Tari, in moltissimi casi non sia stato in grado di scaricare i dati reali dei contribuenti e hanno combinato una serie di disastri. Di preciso quale pastrocchio abbiano combinato non si è certi ma da una prima analisi sembrerebbe infatti  che abbiano caricato TASI e TARI del 2014 e del 2015 con le quote di spettanza dello stato. In sostanza, la TASI (che i privati pagavano fino al 2015) era composta di una quota che andava al Comune e di una che andava allo Stato. Non trovando caricate nel sistema le quote dello Stato (perché erano già state trasferite) all’ufficio tributi hanno pensato che ci fossero stati pagamenti incompleti, ma non è così (abbiamo cercato di ricostruire noi la motivazione dell’ errore, ma in ogni caso gli errori esistono e in grandi numeri).

Sforzandoci  di credere che tutto ciò sia stato solo un errore, la cosa che ci stupisce e di cui SIAMO CERTI è che se ne sono accorti, anche perché sono avvenute tantissime richieste di annullamento, e che cosa hanno fatto? NULLA. E’ vero che gli uffici in caso di richiesta di annullamento in autotutela stanno provvedendo ad annullarle, ma se l’utente paga la cartella o non fa ricorso, il comune incassa quello che non avrebbe dovuto incassare e in maniera illegittima. Molti contribuenti infatti hanno pagato o stanno per pagare, soprattutto quando gli importi non sono molo elevati, con questo principio nella massa incassi tantissimi soldi che non avresti dovuto incassare.

QUESTO SECONDO NOI E’ REATO

SE TU ENTE TI ACCORGI DELL’ERRORE, HAI IL DOVERE DI AVVISARE IL CONTRIBUENTE A CUI HAI INVIATO L’ERRATA CARTELLA E NEL CASO QUESTO ABBIA PAGATO, DI EFFETTUARE L’IMMEDIATO RIMBORSO SENZA CHE LUI FACCIA RICORSO, ALTRIMENTI E’ APPROPRIAZIONE INDEBITA o qualcosa che gli si avvicina. 

Inoltre i nostri dubbi sul funzionamento del sistema “semplifisco” su cui si attingono informazioni di 60 banche dati vengono avvalorati dal fatto che hanno inviato per esempio cartelle a contribuenti che nel 2014 avevano già lasciato la casa di riferimento (anche 10 anni prima), per non parlare delle cartelle notificate ai morti.

Cioè, attingete informazioni da 60 banche dati ma non dal vostro ufficio anagrafe? Ridiamo per non piangere.

Oltre alle cartelle stanno arrivando flotte di avvisi bonari, che sfido qualcuno a capirne il loro contenuto e se lo diciamo noi possiamo sembrare ignoranti in materia ma se lo dicono tutti i commercialisti la cosa diventa preoccupante. Forse il tutto si basa sul principio ”meno capiscono e più facilmente pagano?” Anche qui gli errori sembrano non mancare, sia formali che sostanziali.

PARTIAMO DAL PRINCIPIO CHE CHI EVADE DEVE PAGARE, MA PARTIAMO  ANCHE  DA UN ALTRO PRINCIPIO, CHE SE TU SEI CONSAPEVOLE CHE UNA CARTELLA E’ ERRATA MI DEVI TUTELARE AVVISANDOMI DI NON PAGARE E NON SPERARE CHE IO NON ME NE ACCORGA E PAGHI. QUESTO A CASA NOSTRA SI CHIAMA IN UN ALTRO MODO.

Tutto questo è uno scandalo, non si deve fare cassa su tutto, ma solo con il giusto. Mandare avvisi farlocchi (anche se lo scopri dopo che lo sono) per vedere chi ci casca è una cosa terribile, è chiaro che nel mezzo ci sono anche tanti accertamenti veritieri ma questo non può giustificare lo sparare nel mucchio.

Per cui caro ufficio tributi, caro Dottor Pisana, caro Francesco Italia, vi prego di avvisare con una lettera ogni singolo cittadino che rientra nelle categorie degli errori dei quali avete preso  consapevolezza di aver commesso e dirgli di non pagare ed in caso che abbiano pagato di effettuargli l’immediato rimborso. E’ un fatto di civiltà amministrativa e su questo argomento credo che il Sindaco non possa che essere d’accordo con noi. 

S. BELLIO