L’amministrazione comunale si schiera contro il DDL Pillon, in un Convegno Monocolore e quasi Monogenere, in quanto tutte donne. Alla faccia della disperazione di migliaia di padri sull’orlo del precipizio.
Come era chiaro il cosiddetto Tavolo Tecnico sulle criticità del DDl Pillon, non era altro che un convegno senza contraddittorio, tranne 15 minuti alla fine per gentile concessione per qualcuno del pubblico (dissenziente) su cui tornerò dopo, nel quale si mettevano in luce le crepe del decreto Pillon, chiaramente secondo il loro punto di vista, e non certo da un punto di vista oggettivo ma puramente soggettivo. Questo concetto del CONVEGNO monocolore anti decreto Pillon è stato ribadito più volte dalla moderatrice del tavolo o tavola, tecnico o tecnica, loro ci tengono al femminile e maschile, la giornalista Nadia Germano, che quando ho provato a parlare per capire il ruolo del Comune in tutto ciò quasi mi mordeva.
Il Comune di Siracusa, patrocina questo Convegno alias tavolo tecnico, schierandosi in maniera forte e decisa su questa direzione, anche se, su questa faccenda mi piacerebbe ascoltare anche i pareri dei vari Assessori Granata, Moschella , Lo Iacono, Coppa, Randazzo e lo stesso Sindaco Italia e dei consiglieri comunali del centro sinistra. Per quello che ho sentito dire non vi è tutta questa convergenza, ma aspettiamo di ascoltare anche le loro posizioni ufficiali.
L’assessorato patrocinante è quello dei sevizi sociali, capeggiato dalla Fatina Assessore Alessandra Furnari che invece di doni distribuisce patrocini. Infatti facendole notare che il Comune con questo PATROCINIO si schierava in maniera palese da un lato e contro migliaia di persone e padri, invece di confermarmi la cosa, che in se sarebbe potuta essere condivisibile o meno, ma avere una sua coerenza, mi dice che il comune anche se ha dato il Patrocinio resta neutrale e se domani gli arrivasse una proposta del SiPillon patrocinerebbe pure quello. Vorrei spiegare alla Fatina che non funziona così.
Il termine Patrocinio significa protezione, difesa, assistenza, condivisione, riconoscimento di valori, in sintesi un Patrocinio rappresenta una forma importante di riconoscimento mediante il quale l’Amministrazione comunale esprime la sua simbolica adesione ad un’iniziativa di carattere ed importanza per la città ed il suo territorio, ritenuta meritevole di apprezzamento per le sue finalità
Per cui è chiaro che non puoi patrocinare due eventi con contenuti diametralmente opposti, tranne che questa amministrazione si dichiari “Borderline” o “Paraculo” dalla linea facciamoli tutti contenti. Infatti, sarebbe assurdo Patrocinare il si eutanasia e il no eutanasia, il si vivisezione e il no vivisezione, solo per una questione di logica e di coerenza e soprattutto del significato della parola PATROCINIO e di ciò che rappresenta.
E’ chiaro che il comune schierandosi in questa direzione, fa una scelta particolarmente forte, perché esistono migliaia di persone e padri che dentro questo DDL vedono uno spiraglio di luce, massacrati dal sistema divorzista talmente sbilanciato da un lato. Da oggi quei padri sanno che l’amministrazione comunale va da tutt’altra direzione.
Tranne che qualcuno ci spieghi che i patrocini si possono dare a “membro di cane”.
Accenno per la cronaca, alcuni passaggi del/la tavolo/a tecnico/a
Ore 17,30 Urban Center, via Nino Bixio, 1/A – TAVOLO TECNICO sulle criticità del DDL Pillon
Plotone di esecuzione:
Modererà: Nadia Germano – Giornalista
Interverranno:
– Maria Alessandra Furnari – Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Siracusa che patrocina l’evento.
– Avvocata Daniela La Runa – Presidente Rete Centri Antiviolenza di Raffaella Mauceri
– Avvocata Gabriella Mazzone – Avvocata e mediatrice familiare – Ass. Astrea in memoria di Stefano Biondo.
– Avvocata Giusy Nanè
– Dott.ssa Letizia Lampo – Psicologa e pedagogista clinica – Ass. Astrea in memoria di stefano Biondo
Presenti meno di una cinquantina di persone, le ho contante, tutte donne tranne 8-9 maschi, tra cui io, tre dissidenti protestanti di cui parlerò dopo, e qualche altro parente, un paio chiaramente interessati come quando vai con la tua compagna a fare shopping per negozi di scarpe e abbigliamento. Come avete letto nel tavolo tecnico tutte donne, le quali per due ore circa parlano delle criticità del DDL Pillon, tirando fuori anche tematiche interessanti, importanti e mettendo in luce aspetti vari non buoni del Decreto definendolo anche un decreto maschilista, che certo detto da chi si chiama tra di loro avvocata e assessora (in totale onestà da questo scempio linguistico la fatina Furnari si è subito dissociata) mi viene un po’ da ridere , infatti ho detto subito di essere un blogger altrimenti mi avrebbero chiamato giornalisto.
In realtà mi stavano quasi convincendo, sapete è facile convincere qualcuno quando non c’è nessuno che può ribatterti, quando senti un solo suono di campana quello ti sembra perfetto, solo che dopo due ore di interventi monocolore più o meno estremisti, alla fine si dà la possibilità al pubblico di parlare, chiaramente non è un vero contraddittorio ma si danno per gentile concessione non più di 5 minuti ad intervento, con la Germano che con fare mordace ti stoppava.
Parlano il signor Di Martino mediatore famigliare, Max Fraggetta cittadino , Massimo Costanza associazione padri separati, che in quindici minuti totali di interventi riportano tutto ad una dimensione diversa, mettendo in luce le tante contraddizioni dette dai relatori quella sera, spiegando che le criticità esistevano in quanto tutto migliorabile ma non certo su quella linea totalmente sfascista che per due ore ci avevano fatto ascoltare, mettendo in luce anche che per molte associazioni, categorie professionali e istituti giuridici collegate al sistema attuale sarebbe un dramma e la loro fine il passaggio di questo DDL facendo capire che in alcuni casi al sistema attuale è legato un interesse non indifferente.
In effetti quei 15 minuti di suono di campana diversa mi ha riportato alla realtà e alla fine il plotone di esecuzione non mi ha convinto. Emblematico per capire tutto quello che ho detto è l’ intervento finale al dibattito di un ragazzino, dagli occhi dolci e impauriti, che dopo essersi sorbito due ore di chiacchiere di chi si chiama avvocata tra di loro, dice che il decreto Pillon fa schifo perché lui ha diritto di avere una legge chiara soprattutto perché ormai si è capito che i maschi sono quelli cattivi (vi giuro ha detto così) in due ore avevano condizionato la mente di un giovane ragazzo.
Io non credo che il decreto Pillon sia perfetto, ho imparato tante cose da questa discussione, ma ho capito che va verso una direzione giusta anche se a volte per arrivarci fa strane strade, ma tutto è perfettibile.
Pillon si , Pillon no, uno cosa è certa, la legge divorzile in Italia fa cagare e va riformata subito, e non lo so se starei più tranquillo se a riformarla fosse gente che si chiama tra di loro medica o avvocata
S. BELLIO