Invece di aprire un dibattito sull’argomento, il Comune di Siracusa si schiera contro il decreto Pillon, facendo infuriare quell’esercito di padri disperati che con questo decreto sperano di vedere un po’ di luce.
Può un’amministrazione, decidere di schierarsi apertamente contro una fetta di popolazione disperata, solo per il piacere di compiacere una piccolissima parte del suo elettorato? Può un’amministrazione senza nemmeno passare dal consiglio comunale decidere di schierarsi contro un decreto legge che bello o brutto, perfetto o in parte rivedibile, tenta di ridare dignità a quell’esercito di padri ed ex mariti disperati ? Quest’amministrazione avrebbe potuto e forse anche dovuto aprire un dibattito su questo argomento e non certo patrocinare un comitato NOPillon.
Con questo articolo noi non ci schiereremo con nessuna delle parti, perché abbiamo l’intelligenza di dire che l’argomento è tosto è complesso ed è estremamente delicato, ma su un punto siamo fortemente convinti che il sistema attuale delle separazioni con figli non va bene ed è oltremodo sbilanciato verso una parte, e tende a buttare nella disperazione un’esercito di padri che dal punto di vista affettivo, morale ed economico diventano carne da macello. Non so se questo decreto risolve bene questo problema ma so che tutto è perfettibile e lo schierarsi contro è una pazzia istituzionale ed un autogol di questa giunta. Pillon è un senatore leghista, io tutto sono tranne che leghista , ma su questi temi i colori politici diventano estremamente sbiaditi, sono problematiche sociali che non hanno colori ne ideologie.
La stessa Presidente del consiglio comunale Moena Scala ( la seconda carica del comune) dopo il suo insediamento dichiarò di versare il 20% del suo stipendio, per un’associazione che si occupava delle problematiche dei padri separati e a tutela della loro disperazione, evidenziando che anche a Siracusa questo fosse un tema enormemente sentito. Ci piacerebbe che esprimesse un parere anche lei su questa vicenda.
Di seguito un messaggio social indirizzato al sindaco, di un amico, di un ex consigliere comunale, di un padre separato, di un padre che sta ancora vivendo il tritacarne di una separazione lacerante, Salvo Cavarra:
“Caro ,ti auguro di diventare padre separato e di vedere i tuoi figli col contagocce, su tempi inizialmente imposti arbitrariamente dalla tua ex e poi da un giudice. Due volte a settimana se ti va bene quando però non hai il week-end di turno, (sabato e domenica). Ti auguro anche questo: quando telefonerai tutti gli altri giorni almeno per sentire i tuoi figli piccoli al telefono una volta squillerà a vuoto a lungo fino a staccarsi da solo, poi riproverai e sarà muto, ti verrà detto non l’ho sentito,oppure i bambini erano fuori a giocare ed io con loro, oppure quando ti toccherà vederli ti sarà detto: i bambini non possono uscire fa troppo freddo, oppure uno è col nonno, l’altra è malata (senza alcun certificato, tutto a fiducia). Ti auguro che ti venga chiesta la metà esatta di tutti i tuoi averi, minuziosamente, anche le mutande, e che la casa di famiglia ti venga di fatto sequestrata perchè “nel supremo interesse della prole” quella è la casa di famiglia e quindi sei tu a dovere sloggiare, e se non ti chiami Francesco vai dalla mamma sempre che sia viva, oppure non si sa, dalla sorella oppure in macchina, o sotto un ponte e ti auguro che ti vengano chiesti mantenimenti salati , dato il tuo reddito, fino a dovere riprendere a lavorare ovunque, anche a lavare i cessi o a fare i cosiddetti “lavori umili” se ne trovi uno senza raccomandazione. Poi ti auguro ( e per fortuna io non ho avuto questa gogna) che, siccome tu giustamente osi difenderti oppure osi cercare i tuoi piccoli, ti vengano fatte false accuse, che venga denunciato per violenza su tua figlia oppure che venga sporta querela contro di te perché padre violento, di essere messo tu innocente in prova per diversi lunghi anni e che anche quei pochi giorni coi tuoi figli ti vengano proibiti e concesse poche ore ma sotto osservazione in uno stanzone bianco con gli occhi addosso di assistenti sociali su te e tua figlia, per due ore e non di più. Ti auguro che la tua ex moglie, che per cazzi suoi ha deciso di odiarti e tu non sai nemmeno il perché (i motivi possono appartenere alla più raffinata forma di follia femminile) inizi a plagiarti i tuoi figli contro, raccontando loro le più cattive bugie sul tuo conto finché anche i tuoi figli, senza che tu sappia nemmeno il perché, inizieranno ad odiarti e a non volerti vedere più. Ecco dopo tutto questo poi mi patrocinerai il NO “pillon”il disegno di legge si chiama Pillon,perché questo senatore leghista insieme ad altri senatori 5 stelle stanno dando un segnale finalmente di civiltà per bimbi e padri finora carne da macello col bene placido di tante associazioni e professionisti, che delle separazioni con figli hanno fatto business e lobby, interpretando a cazzo la legge 54 del 2006 (la cosiddetta legge tradita da 12 anni) che prevedeva la liberazione dei figli da genitori malevoli ed egotici”
Il comune di Siracusa ritiri questo patrocinio, e trasformi il tutto in un dibattito aperto. Un’amministrazione non può schierarsi in modo così formale e palese contro una fascia di popolazione così debole e su tematiche non trattate in campagna elettorale.
Caro Francesco, fai il sindaco di tutti, te lo scrivo no da blogger, ne da amico, ne da nemico ma da uomo.
S.BELLIO