L’elenco dei “figli di papà” eletti in consiglio comunale e dei non eletti. Le nostre considerazioni

Per primi ci siamo occupati dello strano fenomeno che vedeva in questa ultima competizione elettorale comunale, la presenza di tanti figli d’arte o parenti vari tra le liste, per un posto tra i 32 che si sarebbero dovuti sedere in consiglio comunale (http://www.siracusandonews.it/2018/05/18/la-corsa-al-consiglio-comunale-di-siracusa-e-anche-una-questione-di-famiglia-dna-o-qualcosaltro-agli-elettori-lardua-sentenza/ )

Il colpaccio di famiglia è riuscito almeno in 5 casi, 3 su 5 concentrati su Forza Italia e gli altri due sempre nel centro destra area Reale.

Alessandro Di Mauro, figlio di Roberto Di Mauro, terzo in Forza Italia, durante la campagna elettorale accoppiato con Federica Barbagallo, si racconta che abbia dichiarato congiuntamente col papino, a chi gli chiedeva se stessero pensando ad un passaggio dall’altra parte della barricata per rafforzare i sostenitori del nuovo sindaco, che loro sono e saranno coerenti, avendo per tutta la campagna elettorale sempre gridato “Forza Italia”, continueranno a sussurrare forza Italia anche in consiglio comunale. Chi vuol capire capisca. Da tenere d’occhio.

Federica Barbagallo, figlia dell’ex assessore provinciale Pippo Barbagallo, prima delle donne in Forza Italia, designata da Reale assessore della sua ipotetica giunta. Durante la campagna elettorale l’eccentrico padre ha smosso mari, monti e fiumi, regalando alla sua bimba questa nuova poltroncina per aprire la strada alla sua candidatura alle provinciali autunnali, una sedia ciascuno non fa male a nessuno.

Gianni Boscarino, figlio di Alfredo Boscarino, il più votato di questa tornata elettorale, con oltre 677 preferenze, infatti da consigliere anziano (così è detto il più votato) presiederà la prima convocazione del consiglio comunale, fin quando non verrà eletto ufficialmente il nuovo presidente del consiglio comunale. Anche qui il papi, sembrerebbe aver fatto le capriole e i salti mortali facendo una campagna elettorale popolare, casa per casa. Anche qui chi vuol capire intenda.

Curzio Lo Curzio, figlio di Enrico Lo Curzio e nipole di Pippo Lo Curzio, eletto nelle file di Progetto Siracusa, quando un cognome diventa un marchio politico cittadino e nel suo caso per farcelo proprio capire anche il nome. Immortali.

Sergio Bonafede, padre di Tony Bonafede, eletto nelle liste di Cantiere Siracusa, qui il giochino è ancora più divertente, Sergio padre, eletto per la prima volta sotto la giunta Visentin, abdicò per il figlio Tony nella scorsa legislatura, che a sua volta ha riabdicato adesso per il padre Sergio, insomma quella poltroncina se la tengono in casa e la spostano in base a chi dei due ha meno guai giudiziari.

 

Nelle file del centro sinistra, l’unico figlio di, ancora in corsa per un posticino è Andrea Firenze , figlio di Tanino Firenze che è quarto nella lista Fuorisistema, la lista dovrebbe prendere 3 seggi, ma il divario con il terzo è minimo e nel pasticcio del riconteggio dei voti con una decina di sezioni in bilico, potrebbe clamorosamente ma difficilmente rientrare in gioco.

 

Restano fuori, Carlo Aloschi figlio di Luciano Aloschi, Ugo Grasso, figlio di Corrado Grasso, Ester Sbona figlia dell’Onorevole Sebastiano (Iano) Sbona, Giuseppe Ferrazzano figlio del noto imprenditore Giacomo Ferrazzano, Paolo Cavallaro figlio dell’ex Presidente della Provincia Mario Cavallaro.

 

Tra gli eletti voglio ricordare Michele Mangifico, figlio di Franca Gianni e nipote di Pippo Gianni, che pur annoverabile per diritto tra i figli di, ha nella sua storia politica un percorso indipendente dalla famiglia avendo già da tempo ricoperto incarichi politici tra cui quello di consigliere provinciale, un po’ come Alfredo Foti , non eletto in questa tornata elettorale nonostante il buon risultato personale ( oltre 550 voti) perché la sua lista non ha raggiunto il 5%.

 

Capire quando ci sia di vocazione o quando di interesse in queste situazioni è difficilissimo, ma sarà la storia  e il tempo a farci capire il tutto, anche se noi ingenuamente speriamo che in un modo o nell’altro ci facciano sentire in ogni caso e sempre, orgogliosi di essere siracusani.

 

S.BELLIO