Grande operazione di marketing pubblicitario del Centro Destra per la nuova attività adiacente al Castello Maniace e il fenomeno del Tuttologo siracusano. Per un’estate “Cool”.

Prima di scrivere qualcosa su questa appassionante vicenda dei lavori sulla piazza d’armi del Castello Maniace, ci siamo voluti prendere un po’ di tempo, abbiamo ascoltato tutti, cercato di capire bene la situazione e alla fine con il giusto distacco siamo riusciti ad arrivare alle nostre conclusioni.

Premettendo che nulla diremo sulla regolarità o meno di tutto ciò, perché diamo per scontato che così sia, ma se così non fosse saremo i primi a condannarne eventuali irregolarità legislative, che allo stato dei fatti non sono emerse, e premettendo che non siamo particolarmente simpatizzanti in generale con l’operato della soprintendenza dei beni culturali siracusana, che spesso è debole coi forti e forte coi deboli, soprattutto in Ortigia, ma questo vale con tutti i forti e contro tutti i deboli, anche con quelli che protestavano.

Entrando nel vivo della vicenda, e non dilungandomi troppo sull’esposizione dei lavori in svolgimento, che ormai tutti conosciamo, alcune considerazioni sono d’obbligo.

Noi crediamo che il siracusano medio in questa città ha una cultura camaleontica, senza uguali al mondo. Infatti se si parla di gettoni di presenza improvvisamente si trasforma, anche quello con le pustole della rogna in bella mostra, in un giudice moralista implacabile, se si parla del caso Open Land si trasforma invece in un esperto urbanista e quando si passa a discutere di risarcimenti sulla stessa vicenda si trasforma in esperto economista, e non volevi che in questo caso non si trasformasse in esperto Architetto paesaggistico con vocazione ambientalista? Se così non fosse stato ci saremmo rimasti male. Ma siamo siracusani è questa cosa ci piace.

Altra novità che mi ha sorpreso favorevolmente è che dopo un trentina d’anni la destra siracusana si scopre ambientalista, ne prendiamo atto con gioia, e spero che con lo stesso piglio ambientalista guardino verso la zona industriale, dove credo che la problematica sia poco poco più preoccupante di un chiosco in Ortigia, bello o brutto che sia. Poi ai malpensanti, non a noi, tutto questo polverone è sembrato più il riverbero di un bruciore anale dopo una sconfitta elettorale che una convinta presa di posizione.

Ma noi cosa ne pensiamo realmente di tutto ciò?

Io credo che alla fine a decretare il successo o meno di questa iniziativa, sarà la gente, il popolo siracusano e anche i turisti,  io come molti, quando sarà fruibile, lo andrò a guardare nella sua totalità e  deciderò se mi piacerà o meno, se metterla tra le cose belle della nostra città o tra le cose brutte, capirò se sarà una cosa in più anche per la fruizione turistica o una cosa insignificante, nell’epoca dei like metterò un pollice verso su o verso giù, così come ogni cosa, e così faranno tutti i cittadini siracusani, perché alla fine siamo cittadini semplici e ciò che ci piace o meno lo decideremo noi. La gente sarà il grande giudice popolare.

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Voci di corridoi parlano che la proprietà stava impostando una campagna pubblicitaria che ha sospeso grazie all’intervento dei manifestanti e alle polemiche connesse, prossimi all’ apertura stavano studiando un piano pubblicitario, ed ecco il colpo di fortuna, non ne avranno più bisogno. In effetti, I PROTESTANTI,  una cosa nella mia testa, e credo un po’ nella testa di tutti, l’hanno creata, e cioè la curiosità di andare a vedere il tutto alla fine. Operazione di marketing di lusso a costo zero.  In segno di ringraziamento sarà regalata loro un tessera Vip, con la quale bere a sbafo (ci piacissi). 

Preoccupazione tra alcuni DISSENZIENTI, che dopo alcuni giorni hanno intuito che quello potrebbe diventare uno dei luoghi BOOM della movida siracusana e siccome tra i PROTESTANTI qualche Bobo Vieri locale esiste, per i meno giovani in loro vece i figli o i nipoti, urge trovare una scusa per cui giustificare la loro presenza in quel posto luciferino, anche perché poi se quel luogo diventerà “cool”, vaffa l’ambientalismo e viva la vita loca.

Concludo dicendo, che si parla troppo di turismo e sviluppo turistico senza avere in molti una visione mondiale dello stesso. Siamo i primi che riteniamo che la storia non debba essere sfregiata in nome di nulla, ma una cosa è uno sfregio e una cosa è adattare modernità alla storia, siamo in attesa di capire in quale dei due casi ci troviamo. Ma come già detto, tutti dobbiamo sempre ricordarci che alla fine il successo o meno di ogni cosa, lo decreterà sempre il popolo, così come chi ci governa.

Di questa ultima cosa un po’ tutti ce ne dobbiamo fare una ragione.

S. BELLIO