Quando il centro-sinistra siracusano decide di perdere non lo batte nessuno. Corsi e ricorsi storici siracusani, di una sinistra litigiosa e propensa all’autolesionismo.
Quando si governa per 5 anni è sempre difficile farsi riconfermare, a Siracusa è successo una sola volta con Titti Bufardeci, in un periodo di vacche grasse e in assenza dei social che macinano ogni cosa, ma se poi sei il centro-sinistra e decidi di perdere per vocazione allora riconfermarsi diventa impossibile. La storia degli ultimi 20 anni mi ricorda Marco Fatuzzo che dopo 5 anni di buon governo, il centro-sinistra decise di metterlo da parte preferendogli Enzo Dell’Arte che durò poi circa un anno e fu il centro-sinistra stesso a sfiduciarlo capeggiati da Fausto Spagna che perse poi appunto contro Bufardeci, consegnando per circa 15 anni la città al centro destra. Da qui partono i 5 anni di Giancarlo Garozzo che vinse anche grazie al momento d’oro che viveva in quel momento il PD nazionale e alla scesa in campo dell’uomo nuovo Matteo Renzi. Garozzo è il vero primo sindaco che si imbatte contro la nuova realtà dei social, infatti tutto ciò che prima si diceva al bar con quattro amici oggi lo puoi esprimere e condividere con migliaia di persone, questo per chi governa è devastante perché diventa impossibile interloquire con tutti mentre tutti interloquiscono con te. Non entro in merito ai 5 anni di Garozzo, che io non trovo sicuramente così pessimi e ho l’impressione che saranno rivalutati nei prossimi anni, quando l’attenzione mediatica si sposterà nelle critiche al nuovo sindaco. Errori ne ha fatti tantissimi, due tra tutti il valzer degli assessori e il contornarsi di gente che a primo buchino nella barca e scappata a gambe levate (assessori, consiglieri e collaboratori vari) ma di cose ne sono state fatte anche tante in un clima non certo sereno.
Fatta questa premessa, Garozzo decide di abdicare per Francesco Italia, lo fa anche in ritardo, dopo un mese di incontri con tutti e buona parte di questi tutti, intanto si sono consegnati al candidato favorito del centro destra Reale, che si ritrova ingrassare le sue file di partiti e movimenti che lo sostengono senza fare nulla. Il centro sinistra nel frattempo, con l’altra ala Pd Fotiana dopo una serie di nomi e ipotesi, punta su Moschella, bravissima persona ma che ha un appeal comunicativo talmente pacato che mi ricorda Mattarella stanco. Queste due aree riescono a formare un 6-7 liste che assieme potrebbero in qualche modo contrastare lo strapotere teorico di Reale e facendo tutti un passo indietro avrebbero potuto a quel punto attrare realtà che si sono posizionate altrove. Infatti tranne colpi di scena, che non ci saranno, questa composizione del centro sinistra, con due aree anti Reale non mi sembra così potente.
La strategia potrebbe essere, “proviamo ad arrivare al ballottaggio e poi ci uniamo”, sarà a quel punto il popolo ad aver deciso chi dei due debba essere il candidato sindaco del centro sinistra. Ma ci sono alcuni piccoli problemi in tal senso, il primo è se Reale arriva a superare il 40% diventa sindaco a primo turno (ipotesi non impossibile), il secondo è se i 5 stelle che sembrano dormienti riuscissero ugualmente ad arrivare secondi e al ballottaggio ci andassero loro e il terzo è se ci fosse qualche sorpresa inaspettata vedi un exploit di Fabio Granata a cui molti 5 stelle delusi guardano con attenzione.
La sensazione è che hanno deciso di perdere, lo sanno ma fanno finta di nulla.
Mi riservo le ultime parole su Francesco Italia, persona perbene, ragazzo simpatico, dinamico e con idee brillanti, che in un mondo perfetto sarebbe un grande sindaco, ma Siracusa non è un mondo perfetto, ci sono le periferie, la disoccupazione e in alcuni casi la disperazione, ci faccia capire che sia in grado di affrontare anche questo. Personalmente mi ricordo quando poco dopo insediato andai a parlare con lui insieme all’amico attore Francesco Di Lorenzo per creare una Film Commission a Siracusa, proponendo un progetto totalmente gratuito per l’amministrazione che nasceva dalle nostre esperienze professionali e da uno studio approfondito delle Film Commission più importanti (Torino e Puglia). Risultato finale prese l’idea ma a noi non ci cagò di striscio, la Film Commission fu istituita poco dopo, noi lo venimmo a scoprire dai giornali e gestita internamente dall’assessorato al turismo del comune e nonostante la buona volontà di chi ci lavora il nostro progetto era tutt’altra cosa.
Per cui ce l’hai con lui? No, e sapete perché, perché l’ha fatta. Poteva essere fatta meglio? Sì, noi l’avremmo fatta molto meglio sicuro, però l’ha fatta. E noi siracusani dobbiamo uscire dall’idea che se non la facciamo noi una cosa allora meglio che non la faccia nessuno, credo che averla fatta, anche grazie al nostro “suggerimento” in ogni caso gli renda merito, poi è tutto sempre migliorabile.
Termino questa riflessione guardando le liste dei candidati al consiglio comunale, aspettando quelle ufficiali, su cui faremo un lungo e attento ragionamento, e mi accorgo che c’è una schiera lunghissima di personaggi, tra assessori, consiglieri comunali uscenti, figli di consiglieri comunali uscenti e parenti vari, collaboratori e imprenditori che a vario titolo sono stati per 5 anni con Garozzo e la sua amministrazione e che oggi sono candidati e schierati apertamente con Reale e un lungo brivido “gattopardiano” mi scorre sulla schiena. Cambiare tutto per non cambiare nulla.
S.BELLIO