Quando la poltrona al Consiglio Comunale di Siracusa diventa questione di famiglia, tanti consiglieri uscenti candideranno i figli.
Strano fenomeno quello che sta per succedere a Siracusa. Mai come per le prossime consultazioni del rinnovo del Consiglio Comunale si è vista una cosa del genere, almeno nei numeri. Sembrano essere almeno 6 i consiglieri comunali uscenti che abdicheranno in Consiglio Comunale a favore di un figlio (in un caso del padre) almeno ci proveranno, ed il numero sembrerebbe poter anche essere in aumento. In alcuni casi, come quello di Roberto Di Mauro è ufficiale essendo già il figlio (ed il padre) in campagna elettorale, negli altri è tutto in via ufficiosa, così sembrerebbe che Alfredo Boscarino candiderebbe il figlio come anche Enrico Lo Curzio, Giuseppe Rabbito sembrerebbe candidare la figlia, e Luciano Aloschi forse il figlio (su questa notizia le voci sono contrastanti), infine Tony Bonafede sembrerebbe candidare il padre che in realtà a sua volta nelle scorse elezioni amministrative aveva candidato il figlio.
Ci viene difficile analizzare questo strano fenomeno, anche perché anomalo e con questi numeri non si era mai presentato. Premesso che la cosa in sé non è reato e che comunque alla fine a decidere saranno sempre gli elettori, la domanda che ad ognuno di noi passa nella testa è: “ma perché?”
Chiaramente ogni situazione avrà dei perché diversi, ma noi che siamo curiosi e popolani (no populisti), le vogliamo sintetizzare in due probabili risposte.
- Il DNA, la passione della politica, la voglia di spendersi per l’interesse pubblico e la voglia per migliorare le condizioni della città sono geni che si trasmettono da padre in figlio ed è giusto ad un certo punto che il talento e questa predisposizione genetica esca fuori.
OPPURE
- Alcuni interessi personali e famigliari, che devono essere tutelati all’interno di un Consiglio Comunale, devono restare Cosa di Famiglia.
Chiaramente, ci potrebbero essere anche altre ragioni, noi ne abbiamo buttate due a caso, una buonista ed una più cattivella. Ma noi siamo così, diamo spunti di riflessione.
E alla fine non è nemmeno compito nostro indagare quale sia la vera ragione di tutto ciò. Oppure è anche compito nostro? Credo siamo il Blog più seguito in città e questo ci responsabilizza. Indagare o non indagare questo è il problema.
S.Bellio