Su “Calarossa” la pensiamo diversamente
Fatta la necessaria premessa che non conosciamo gli attori che dovrebbero realizzare il solarium sulla spiaggia di Calarossa e tutto vogliamo tranne che sponsorizzarli, e precisato che nulla abbiamo contro il comitato che si sta opponendo alla realizzazione di questo solarium (“Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo” Evelyn Beatrice Hall–Voltaire), vogliamo solo specificare che abbiamo idee diverse.
Di fondo non capiamo il perché di tutto questo effetto mediatico contro la nascita di un nuovo servizio, fruibile sia dai siracusani che dai turisti. Non volendo entrare sulla vicenda tecnica, di possibili irregolarità sui permessi ed autorizzazioni varie, che dovranno eventualmente essere accertate, ci chiediamo, là dove invece fosse tutto regolare, perché opporsi a tale realizzazione?
Merito va dato al “Comitato Ortigia Sostenibile” di aver stimolato l’attenzione sulla progettualità del solarium in questione, che nella prima stesura era abbastanza invasiva, ma dalle ultime notizie, sembrerebbe che l’impatto con la parte dell’arenile del solarium non superi il 15%, restando non meno del 85% di superfice a disposizione di tutti. Il solarium infatti per il restante 85% dovrebbe spostarsi sul mare.
Fatta questa premessa vorremmo capire, su cosa si fonda la protesta. Per chi come noi sosterà sempre lo sviluppo turistico della città, e sarà sempre in prima linea contro l’inquinamento industriale e la speranza che un giorno tutta l’area in cui oggi proliferano le industrie petrolchimiche possa diventare altro, la realizzazione di un solarium andrà sempre verso l’illusione di una città più turistica e meno legata ad un economia al veleno industriale. Inoltre in una città in cui i solarium sono spuntati come funghi, principalmente in Ortigia, non ultimo quello sottostante la Fonte Aretusa, che a noi non da nessun fastidio, ma sicuramente ha un impatto visivo molto più importante che di un solarium a Calarossa, perché si vuole fare la guerra proprio a questo? Dobbiamo pensare che ci siano motivazioni non pienamente spiegate? Un attimo di riflessione su questa vicenda dovrebbe condurci al buonsenso. Vogliamo prendere come riferimento, un esempio di bellezza riconosciuta a livello mondiale, “L’Isola Bella” a Taormina, per chi c’è stato, avrà notato
senza grande scalpore che la prima parte di essa è attraversata da 2-3 stabilimenti balneari attrezzati, con ristoranti, docce e tutti i servizi annessi (sdraio, ombrelloni), nessuno protesta e nessuno vive meno la bellezza del luogo per la loro presenza, anzi i turisti hanno più servizi, potendo utilizzare il bar-ristorante dei Lidi (aperti a tutti), e potendo scegliere tra la zona libera (bellissima) o la zona attrezzata. Più o meno la stessa cosa succederebbe a Calarossa con la realizzazione del solarium. Forse a Taormina qualcosa di turismo ne capiranno, o siamo noi un po’ troppo provincialotti? Abituati da anni a vivere di stipendio sicuro proveniente per lo più dalla zona industriale o da impieghi statali, non abbiamo ancora ben capito come poter fare i soldi col turismo e creare un sistema di sviluppo occupazionale strettamente legato ad esso. La strada è lunga da fare, i cambiamenti fanno sempre paura. Ma ci arriveremo. Almeno lo speriamo.
S. BELLIO